Il Trust
Uno strumento per la protezione del patrimonio e il sostegno delle persone fragili
Il trust è uno strumento giuridico, di origine anglosassone, attraverso il quale un soggetto (il disponente) trasferisce beni o diritti a un altro soggetto (il trustee), affinché quest’ultimo li amministri nell’interesse di uno o più beneficiari o per il raggiungimento di uno specifico scopo.
Il trust è riconosciuto in Italia grazie alla Convenzione dell’Aja del 1985, ratificata con la Legge n. 364/1989, e oggi può essere utilizzato anche nel nostro ordinamento, soprattutto per fini di protezione patrimoniale, assistenza e inclusione sociale.
Nel contesto della disabilità e della Legge 112/2016 (il cosiddetto Dopo di Noi), il trust rappresenta uno degli strumenti più importanti per garantire continuità e tutela alla persona con disabilità anche dopo la scomparsa dei genitori o dei caregiver.
Serve quindi a:
- Proteggere il patrimonio destinato alla persona fragile, evitando che venga disperso o utilizzato impropriamente;
- Assicurare assistenza, cura e qualità della vita, anche in assenza della famiglia originaria;
- Realizzare il Progetto di Vita della persona, con risorse economiche ben gestite.
Nel trust intervengono almeno tre soggetti:
- Il Disponente: chi istituisce il trust e conferisce i beni (ad es. un genitore).
- Il Trustee: chi riceve l’incarico di gestire i beni secondo le regole fissate dal trust.
- Il Beneficiario: la persona (con disabilità, ad esempio) che beneficerà dei frutti del trust.
In alcuni casi può essere nominato anche un guardiano o protector, con funzioni di controllo sull’operato del trustee.
Il trust è regolato da un documento scritto, chiamato atto istitutivo, che definisce:
- gli obiettivi (cura, assistenza, progetti futuri);
- i beni conferiti (immobili, denaro, polizze, ecc.);
- le modalità di utilizzo;
- la durata.
Scegliere di istituire un trust significa affidarsi a uno strumento solido e affidabile per proteggere il futuro di una persona cara, in particolare se si tratta di una persona con disabilità.
Innanzitutto, il trust consente una gestione sicura e controllata del patrimonio: i beni conferiti non vengono dispersi né confusi con quelli di altri, ma restano vincolati a uno scopo preciso, come la cura e l’assistenza del beneficiario.
Inoltre, permette di stabilire in modo chiaro e dettagliato come dovranno essere utilizzati i beni nel tempo, secondo le necessità della persona assistita. Si può definire, ad esempio, come organizzare l’abitare, il supporto educativo, le attività sociali o le cure mediche, anche a lungo termine.
Un altro grande vantaggio è la sua flessibilità: il trust si adatta alle caratteristiche e ai bisogni specifici di ciascuno, rispettando desideri, abitudini e percorsi di vita.
Va sottolineato anche che i beni inseriti nel trust sono separati dal patrimonio personale del trustee: questo significa che non possono essere toccati da eventuali debiti o problemi del gestore, garantendo così una tutela in più.
Infine, se il trust viene costituito rispettando i criteri della Legge 112/2016, può beneficiare di agevolazioni fiscali importanti, sia in fase di costituzione sia nella gestione, rendendolo uno strumento accessibile anche da un punto di vista economico.
La Legge 112/2016 ha previsto importanti agevolazioni fiscali per i trust che rispettano determinati requisiti:
- devono essere istituiti in favore di persone con disabilità grave (art. 3, comma 3, Legge 104/92);
- devono perseguire finalità assistenziali e sociali;
- devono essere irrevocabili e non a scopo di lucro.
In questi casi:
- non si pagano imposte di successione o donazione sui beni conferiti;
- si possono avere detrazioni IRPEF per le erogazioni liberali o per la costituzione del trust.
Il trust è uno strumento potente, ma complesso. Per essere efficace e riconosciuto, deve essere ben redatto e coerente con le normative vigenti.
È essenziale rivolgersi a professionisti esperti, come notai, avvocati o commercialisti specializzati in diritto della disabilità e strumenti di protezione patrimoniale.